Gluten free SI
Vegetariano SI
Vegano SI
Senza lattosio SI
Senza uova SI
Low Carb NO
Informazioni dieta chetogenica
- Porzione: 100 g
- Calorie: 19.57 kcal
- Carboidrati: 3.3 g
- Grassi: 0.29 g
- Proteine: 0.96 g
- Zuccheri: 0.43 g
L’aquafaba si presenta come un’opzione intrigante nel mondo della cucina, specialmente nel contesto culinario moderno che cerca alternative agli ingredienti tradizionali. A livello nutrizionale, l’aquafaba offre alcune caratteristiche interessanti. Con un apporto calorico abbastanza ridotto pari a circa 19.57 kcal per 100 grammi, rappresenta una scelta leggermente calorica rispetto ad altri sostituti più ricchi. In termini di macronutrienti, contiene 3.3 grammi di carboidrati, una quantità significativa se consideriamo le basse calorie totali. Le proteine sono piuttosto esigue, con solo 0.96 grammi, segno che l’aquafaba non è una fonte proteica. I grassi presenti sono veramente minimi, con 0.29 grammi totali, composti principalmente da grassi polinsaturi e monoinsaturi, e un insignificante contenuto di grassi saturi pari a 0.04 grammi. Il sodio è praticamente assente, mentre il potassio si attesta a 41.2 mg, fornendo un modesto contributo al fabbisogno giornaliero. Le fibre sono presenti in misura di 0.83 grammi, contribuendo alla funzionalità intestinale senza incidere significativamente sull’apporto calorico. Gli zuccheri rappresentano una piccola parte dei carboidrati totali, attestandosi a 0.43 grammi. L’assenza di colesterolo rende l’aquafaba un’opzione salutare per chi ha bisogno di controllare i livelli di colesterolo nel sangue anche se, dato il basso contenuto totale di grassi, il suo impatto su tale parametro è comunque limitato.
Aquafaba durante la dieta chetogenica?
Le diete chetogeniche richiedono un apporto molto basso di carboidrati e un’elevata percentuale di grassi nel regime alimentare. L’aquafaba, data la sua composizione nutrizionale con un contenuto di carboidrati pari a 3.3 grammi, potrebbe non essere l’opzione più ideale in una dieta ketogenica restrittiva, che spesso limita l’assunzione di carboidrati a meno di 20-30 grammi al giorno. Tuttavia, essendo spesso utilizzata in piccole quantità per scopi di legante o sostituto delle uova, l’aquafaba potrebbe ancora trovare spazio in modiche porzioni, valutando attentamente l’insieme dei nutrienti nel contesto globale della dieta quotidiana. In alternativa, si potrebbe considerare l’utilizzo di altri leganti a base di grassi, come il burro chiarificato o l’olio di cocco, che non interferiscono con l’assetto chetogenico.
Aquafaba è gluten free?
L’aquafaba è completamente priva di glutine. Si ottiene infatti dall’acqua di cottura dei ceci o di altri legumi, e non contiene alcun derivato del glutine. Questo la rende un ottimo sostituto delle uova e un ingrediente ideale nelle preparazioni da forno dedicate a coloro che soffrono di celiachia o intolleranza al glutine. La sua capacità di montare come un bianco d’uovo la rende perfetta per realizzare meringhe, mousse e altre specialità che richiedono una struttura leggera e aerata. Inoltre, per coloro che seguono una dieta vegana, l’assenza di derivati animali insieme alla garanzia della non presenza di glutine, amplia la possibilità di includerla in una vasta gamma di ricette culinarie senza compromessi alimentari.
Aquafaba fa ingrassare?
L’aquafaba, grazie al suo basso contenuto calorico, non è generalmente considerata ingrassante se utilizzata nelle giuste quantità. Con meno di 20 calorie per 100 grammi, può essere inserita in una dieta equilibrata senza il timore di un incremento ponderale significativo. La sua funzione principale è quella di sostituire le uova o altri leganti nei piatti, il che la rende perfetta per ridurre le calorie di alcune ricette senza compromettere il gusto o la qualità dell’alimento. La moderazione nell’uso rimane comunque una regola fondamentale, in quanto l’eccesso di qualsiasi ingrediente può contribuire a un aumento delle calorie complessive giornaliere. In generale, l’aquafaba è più vantaggiosa come strumento di preparazione in un contesto dietetico ipocalorico oppure nelle ricette che richiedono ridotte quantità di grassi saturi e colesterolo, mantenendo comunque l’armonia del sapore culinario finale.